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Marco Castellani

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Astronomo, divulgatore, scrittore. Nella redazione di #EduINAF, il magazine di didattica e divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. Cofondatore del gruppo […] 🌉 bridged from ⁂ https://poliversity.it/@mcastel, follow @ap.brid.gy to interact

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Tra buchi neri e onde gravitazionali, “Il lato curvo dell'universo” (Bompiani, 2025) propone una vera e propria fusione di linguaggi. Scritto in versi liberi dal Nobel per la fisica Kip Thorne e illustrato dall'artista Lia Halloran, il libro racconta alcuni dei fenomeni più esotici del cosmo […]

05.12.2025 13:14 — 👍 0    🔁 1    💬 0    📌 0
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_L'universo è fatto di storie, non di atomi. *E' quello che diceva la poetessa ed attivista **Muriel Rukeyser_ * e siamo totalmente d'accordo con lei. Noi del **Gruppo Storie **dell'Istituto Nazionale di Astrofisica ci crediamo profondamente e sperimentiamo […]

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05.12.2025 09:50 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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@zooropa Ah figurati, nello stesso periodo io e mio fratello smanettavamo con il #texas994a per lo stesso motivo (e intanto invidiavamo quelli con il #commodore64 che erano molti di più e si potevano scambiare molti più giochi! Qui qualche memoria […]

05.12.2025 09:24 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
Registratore a nastro

Registratore a nastro

Al centro visite dei radiotelescopi di Medicina, tracce preziose di antica tecnologia.

Quanta astronomia si è memorizzata su queste bobine a nastro, ormai sconosciuta ai più! Eppure perfino le sponde Voyager ai confini estremi del Sistema Solare hanno dei […]

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04.12.2025 14:10 — 👍 0    🔁 0    💬 1    📌 0
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Corre l'anno 2005. Sotto cieli densi di metano e azoto, la sonda **Huygens** tocca finalmente il suolo di Titano, la luna più grande di Saturno.

La discesa, durata due ore e mezza, apre una finestra su un mondo che apparentemente non ci appartiene: rocce […]

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01.12.2025 13:44 — 👍 0    🔁 2    💬 0    📌 0
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L'immagine ha più di quindici anni ma le sorprese continuano ad arrivare. Cosa vediamo qui? Pennacchi spettacolari, sia grandi che piccoli, spruzzano ghiaccio d’acqua da molti punti lungo le celebri _tiger stripes_ , vicino al polo sud della luna di Saturno […]

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30.11.2025 17:34 — 👍 1    🔁 2    💬 0    📌 0
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@Tiberio Grazie, ottimo commento! Rovelli già da tempo, in effetti, sostiene che il pensiero scientifico "puro" è decisamente limitato (e infatti nei suoi libri le contaminazione ed analogie letterarie, sempre interessanti, sono numerose).

Una sua citazione dal libro sui buchi bianchi "Il […]

29.11.2025 12:30 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Ci sembra di stare fermi, magari seduti al tavolo o sbragati sul divano, pare che non si muova niente. Epperò ci sbagliamo. Secondo gli ultimi dati il Sistema Solare (e noi con lui) si sta muovendo in questo momento alla velocità di  1357 km/s, ovvero a quasi _cinque milioni di chilometri […]

29.11.2025 10:20 — 👍 0    🔁 3    💬 1    📌 0
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La splendida galassia **NGC1068** contiene un buco nero nella zona centrale, che è di massa doppia rispetto a quello che abita il centro della Via Lattea. I dati dell’Osservatorio a raggi X Chandra della NASA mostrano che un vento di 1,6 milioni di km/h viene […]

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28.11.2025 11:11 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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**Antonio Seccareccia** nacque a Galluccio (provincia di Caserta) nel 1920 e si spense a Frascati (in provincia di Roma, assai vicino a dove scrivo adesso) nel 1997. Da ragazzo fece il contadino. A diciotto anni si arruolò nei Carabinieri, dove rimase fino al 1966. Diceva di se stesso: _Se potessi tornare indietro, farei il contadino per tutta la vita. La Natura non tradisce mai chi la conosce’ama: gli uomini sì_. “Una villa sulla Luna”, elaborazione dell’Autore attraverso Copilot Designer di Microsoft In questa rubrica ho sfiorato la sua figura già molte volte, parlando del premio che si svolge ogni anno in suo onore (appunto, _Premio Frascati Poesia Antonio Seccareccia_), perché mi sono occupato spesso delle poesie dei suoi finalisti. Giunto ora alla sessantacinquesima edizione, vedrà l’evento di consegna del premio – guarda caso – proprio il giorno successivo all’uscita di questo mio articolo. Essendo uno dei premi di poesia più autorevoli nel territorio nazionale, scandagliare i testi che da lì son passati, cercandone tracce di _cosmo_ , è un modo che ho scelto per confrontarmi su come il cielo entri nella produzione poetica più attuale. Insomma il _premio_ – per la sua autorevolezza, per la sua storia – mi appare un osservatorio privilegiato, per i nostri scopi… [Continua a leggere sul magazine EduINAF] __ Facebook Twitter Stampa ### Mi piace: Mi piace Caricamento... ### _Correlati_ * * * ### Scopri di più da Stardust Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. Digita la tua e-mail... Iscriviti

Tra memoria contadina e sogni di cosmo, la voce di Antonio Seccareccia illumina la Luna come spazio di libertà autentica.

https://www.stardust.blog/2025/11/quella-villa-sulla-luna/

27.11.2025 14:30 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Che posso dire? Sono pieno di ammirazione per queste due fantastiche sonde *quasi gemelle *(curiosamente, la seconda lanciata qualche giorno prima dell'altra). La più distante da noi, Voyager 1 (l'oggetto artificiale più lontano dalla Terra in assoluto), sta […]

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27.11.2025 12:53 — 👍 0    🔁 1    💬 0    📌 0
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🔭 Il James Webb Space Telescope, con la sua **NIRCam** , ha catturato un’immagine ad altissima risoluzione della **Red Spider Nebula** , una affascinante nebulosa planetaria.

Tali nebulosa sono immensi involucri di gas emessi da una stella che si avvia alle […]

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26.11.2025 09:16 — 👍 0    🔁 1    💬 0    📌 0

@informapirata assolutamente! Ma in caso avrei mantenuto un nobile silenzio....
A parte gli scherzi, è così che va la scienza ed è giusto.

25.11.2025 09:18 — 👍 0    🔁 1    💬 0    📌 0
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Continuano ad arrivare nuovi particolari rispetto all'origine del pianete che - tramite una terribile collisione con la Terra, quando era molto giovane - diede luogo alla nostra Luna. Pare accertato ora che Teiha, il pianeta che ci è spudoratamente venuto addosso, provenisse dalle regioni […]

25.11.2025 08:46 — 👍 1    🔁 5    💬 1    📌 0
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Sicuramente insolita la cometa 3I/ATLAS, per diversi motivi (ben spiegati nell'articolo del National Geographic). Purtroppo l'idea dell'astronave aliena - per quanto attraente - è difficilmente sostenibile dal punto di vista scientifico.

Ma non c'è bisogno di ipotizzare improbabili visite […]

24.11.2025 11:13 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Incredibile trovarci a “fare i conti” con quanto disse un certo Max Planck, proprio a casa nostra (durante un convegno a Firenze) nel lontano 1944!

Sono concetti forti: la materia come tale non esiste sarebbe l'ultima cosa che ci verrebbe da pensare. O magari […]

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23.11.2025 11:30 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Beh, lo sto leggendo (per una recensione da pubblicare su Media INAF) ed è fantastico.

Ho dovuto superare qualche resistenza, elaborare qualche perplessità. L'idea di raccontare le cose più bizzarre del nostro cosmo rinunciando non solo alle formule […]

[Original post on poliversity.it]

22.11.2025 12:29 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Riparte il concorso di scrittura dedicato a Gianni Rodari. Siamo giunti alle sesta edizione e possiamo dire, noi che operiamo "dietro le quinte" (io personalmente sono nella giuria) che è sempre stata un'occasione preziosa per confrontarci con la creatività meravigliosa di tante ragazze e […]

21.11.2025 10:39 — 👍 0    🔁 1    💬 0    📌 0
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È andata davvero bene, direi. Del resto, Flavio, Marinella e collaboratori sono bravissimi anche a farti sentire a tuo agio. La serata, composta da interventi di natura (solo apparentemente) eterogenea, si è mirabilmente sviluppata come fosse una cosa unica: dopo un’introduzione di un giovane e talentuoso attore, **Michele Marullo** , sull’intelligenza artificiale, sono stato invitato a salire sul palco per una chiacchierata (con diapositive) su **Albert Einstein** e il cosmo che _non è come sembra_ (e non lo sarà mai più, dopo il suo passaggio su questo pianeta). Infine, è arrivato il piatto forte: è stato il turno di Flavio sul palco, con _Albert eD IO_. Ma per andare con ordine, riavvolgo il nastro. La collaborazione con la _Compagnia del Sole_ per noi del Gruppo Storie di INAF non è una novità, ma un percorso di _reciproca contaminazione_ che a ogni tappa si mostra più avvincente e ricco di significato. Su queste pagine ne abbiamo parlato diverse volte, con recensioni dei loro spettacoli a tema scientifico, e anche con una bella intervista a **Flavio Albanese**, il bravissimo attore protagonista di molte delle loro produzioni. Flavio Albanese in “Albert eD IO” (Teatro Kismet di Bari) Stavolta l’occasione si è creata con la rassegna E.S.T. (Etica, Scienza e Teatro) pensata dalla Compagnia, che si svolge a Bari, fino al 15 dicembre. Il _focus_ della rassegna, nella relativa pagina, ne racconta bene l’idea: > Uno spazio-tempo per chi ama scoprire, esplorare e meravigliarsi. Fisica classica e quantistica, intelligenza artificiale, astrofisica, filosofia, mitologia, poesia e… magia 🪄 Un percorso che intreccia arte e scienza, teatro e divulgazione. Noi del Gruppo Storie INAF siamo stati invitati dalla Compagnia per raccontare in modo divulgativo (ma senza banalizzarli) i vari temi scientifici dello spettacolo _Albert eD IO_ (scritto da **Francesco Niccolini** e interpretato da Flavio Albanese, con la regia di **Marinella Anaclerio**) che si sarebbe tenuto a Bari. Chi vi scrive è l’inviato del Gruppo, incaricato di tenere il seminario. E per me, il coinvolgimento attivo è iniziato già alcuni giorni prima dell’entrata in scena… [Continua a leggere sul sito Edu INAF] __ Facebook Twitter Stampa ### Mi piace: Mi piace Caricamento... ### _Correlati_ * * * ### Scopri di più da Stardust Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. Digita la tua e-mail... Iscriviti

Un resoconto "dall'interno" di una esperienza tra divulgazione e teatro, ideato dalla Compagnia del Sole sotto il patrocinio dell'INAF

https://www.stardust.blog/2025/11/albert-a-bari-due-giornate-relativistiche/

20.11.2025 08:09 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
Tutto era destinato a cambiare, _per sempre._ Il nostro modo di vederci, di pensarci nell’universo, era destinato ad una profonda, irreversibile mutazione. Il bollettino, così sobrio in apparenza, sarebbe stato di quelli destinati a rimanere quietamente nella storia. Perché il fatto molto semplice è che di pianeti fuori dal Sistema Solare, fino all’inizio degli anni Novanta, non se ne conoscevano molti. Per la verità, non se ne conosceva _nessuno_. Questo era lo schema di pensiero, all’epoca: i pianeti sono quelli nel Sistema Solare, e basta. Naturalmente si riteneva che le altre stelle potessero avere sistemi di pianeti, ma non se ne riusciva ad osservare _nessuno_. Quindi, era come se non ci fossero. Il primo esopianeta, **51 Pegasi b** , è stato scoperto e annunciato il **6 ottobre 1995** dagli astrofisici svizzeri **Michel Mayor** e **Didier Queloz**. L’importanza di questa scoperta è certificata nientemeno che dal **Premio Nobel per la Fisica** che i due scienziati hanno ricevuto nel **2019** “(con i tempi rilassati tipici del Nobel, dunque dopo diversi anni dagli avvenimenti di cui stiamo parlando) per _la scoperta di un esopianeta in orbita attorno a una stella simile al Sole_. Come riporta l’amico e collega **Gianluigi Filippelli** in un articolo nel suo blog (che ho scoperto, dopo aver già aperto questo articolo in bozza, avere un titolo molto simile a quello che avevo indipendentemente scelto io!) la notizia fu pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica **Nature** il **giorno 1 novembre 1995**. Sulla stessa idea del post di Gianluigi (ma con un diverso _motore text-to-imageI)_ , questa immagine è generata fornendo come _prompt_ l’abstract dell’articolo su Nature Da quel giorno, cambiava _tutto_. Non solo per i lettori di Nature, non solo per gli scienziati. Ma per ogni donna e uomo sul pianeta Terra. Era accaduto, nientemeno che questo: un completo _cambio di scenario_. Come se a teatro avessero modificato il fondale tra un atto e l’altro. Le cose avvengono, come avvenivano prima, ma in un contesto tutto diverso. Il Sistema Solare non è particolare, non è diverso da quanto esiste _fuori_. Se si trova qualche pianeta esterno ad esso, vuol dire che ce ne possono essere moltissimi. Un po’ come la vita: se si trovasse _almeno in un luogo fuori dalla Terra_ (così mi spiegava tempo fa Amedeo Balbi, ovvero uno che queste cose le conosce e le studia) anche dal punto di vista strettamente statistico, vuol dire che la vita può sussistere in moltissimi luoghi, nel nostro universo. Così dunque, è iniziata l’avventura. Dalla scoperta di quel primo pianeta ne sono presto succedute molte, molte altre. Anche grazie a strumenti _scovapianeti_ concepiti apposta, come la sonda Kepler (che infatti ne ha trovati a bizzeffe). E ora il James Webb ci restituisce perfino le atmosfere di alcuni di questi pianeti, facendoci capire che in alcuni vi sono perfino segni di vapore acqueo. Ottimo segno, per chi cerca ambienti adatti ad ospitare la vita. E già gli astronomi sono al lavoro per definire possibili _biofirme_ (indicatori affidabili di presenza di vita) per indagini con futuri telescopi, come l’Extremely Large Telescope dell’Eso, in costruzione in Cile. La lista di esopianeti scoperti ora ne annovera alcune migliaia: al momento in cui scrivo, secondo il catalogo (in infaticabile continuo aggiornamento) del sito exoplanet.eu, i pianeti scoperti sono **6152** , di cui **4586** appaiono essere in sistemi planetari, **1032** in sistemi planetari _multipli_. Capace che se andate a vedere, i numeri saranno già più alti di quelli che avete appena letto qui. Penso spesso a quanto corre il mondo dell’astronomia. A quante scoperte si susseguono nell’arco di pochi anni. Mentre ci sono stati momenti in cui si avvicendavano generazioni senza che il quadro complessivo del cosmo che avevano dovesse mutare in modo sostanziale (scienziati o meno, un quadro del cosmo lo abbiamo tutti), ora noi ci troviamo in un cosmo _radicalmente diverso_ da quello in cui ritenevano di trovarsi le nostre nonne e i nostri nonni (se non già le nostre madri e i nostri padri). Ora tutto cambia velocemente. Tutto si modifica così di fretta, che noi non gli stiamo più dietro: possiamo certo incamerare le nuove indicazioni che arrivano, ma non facciamo in tempo a modificare il nostro quadro mentale di fondo, il modello di universo che è dietro a tanti nostri ragionamenti e considerazioni. E questo è ancora niente. Pensiamo a come ci dovremo _rinormalizzare_ davanti ad una – ora sempre più possibile – eventualità di trovare _un segno certo di vita,_ in un pianeta diverso dalla Terra. Ogni giorno è diverso dall’altro, in questo universo. E ogni giorno può arrivare _la grossa sorpresa_ , in questo (o in qualche altro) senso. __ Facebook Twitter Stampa ### Mi piace: Mi piace Caricamento... ### _Correlati_ * * * ### Scopri di più da Stardust Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. Digita la tua e-mail... Iscriviti

Trentanni di convinvenza con il fatto che esistono pianeti fuori dal Sistema Solare. Cosa comporta, che sfida per il nostro senso di essere qui, in questo cosmo?

https://www.stardust.blog/2025/11/trentanni-di-pianeti/

17.11.2025 13:50 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Questo è sostanzialmente un aggiornamento rispetto ai temi trattati nell’articolo Piccolo ma gagliardo, per chi fosse interessato. Perché alla fine mi sono deciso ad acquistare il nuovo piccolino di Samsung, il Galaxy Tab A11. Per ora, sono contento così. A parte il prezzo molto competitivo con il quale sono riuscito ad acquisirlo (neanche due pieni di benzina), quello che mi è risultato inaspettatamente comodo è il rimanere dentro un identico _universo_ (si potrebbe anche dire, utilizzando un termine abusato, _ecosistema_), che nella fattispecie è quello dei prodotti Samsung, nella linea Galaxy. “Altra ragazza con tablet”, elaborazione dell’Autore attraverso Copilot Designer di Microsoft Questa faccenda della comodità del permanere in un medesimo universo, si comprende da una serie di cose, anche piccole. Ad esempio, la procedura di configurazione è resa molto veloce dal fatto che il tablet può “copiare” le impostazioni fondamentali (account, reti wireless eccetera) da un dispositivo già in uso. Forse non deve essere per forza Samsung ma certo in questo modo tutte le cose sono molto facilitate. Il mio nuovo tablet ha importato non solo le coordinate corrette per la mia rete casalinga, ma evidentemente anche le altre reti che avevo utilizzato (e ovviamente, le cui credenziali di accesso avevo ormai dimenticato), come ho scoperto quando sono andato a casa di mio cognato con il device nuovo nuovo. Un’altra cosa piacevole è ritrovarsi Samsung Health già pronto (è l’applicazione di Samsung per tutto quanto riguarda l’allenamento fisico, la meditazione e la salute). Ho scoperto che posso fare il mio _stretching del mattino_ osservando l’istruttrice – percettibilmente più giovane e più in forma di me – attraverso il tablet e non attraverso il telefono, con maggiore comodità di visione e più ampia praticità d’utilizzo. Anche poi conoscere già l’interfaccia, che è la One UI (anche se non è stata ancora aggiornata alla versione 8.0 come invece è accaduto per il mio Samsung A34 5G) risulta decisamente pratico: sai subito come operare, come si mettono le icone delle app e i vari widget, come ci si muove tra una app e l’altra. Hai meno da studiare, insomma. E hai la sensazione piacevole di muoverti in un ambiente unico e abbastanza omogeneo (questo credo lo possano sentire in massimo grado gli utenti Apple, a prezzo però di un maggiore prelievo dentro il proprio portafoglio). Ecco che allora qualche pregio particolare del Pad Mini di Xiaomi che pure avevo preso in considerazione (che comunque costerà sensibilmente di più e che in ogni caso deve ancora affacciarsi al mercato italiano), di classe certamente più elevata del mio nuovo Tab 11, per me diventa meno importante. Tutto sommato è una questione di universi, appunto. In quali si vuole stare, in quali ci si vuole muovere. Se ci si vuole muovere tra uno e l’altro, se si vuole dimorare in uno e sperabilmente procedere a conoscerlo più a fondo. Io prima ero un tipo da “multiverso”, ovvero mi piaceva accostare ambienti diversi per imparare il massimo (computer Apple, laptop Windows, telefono Android…) sui vari _modi di vedere le cose_. Ora invece mi piace stare in uno e magari approfondire. Imparare sequenze di tasti, scorciatoie, caratteristiche riposte di programmi che poi non attraversano mai i vari sistemi operativi senza cambiare in un certo grado. Proprio per questo, da un po’ di tempo uso Windows e non più OSX, certo riunciando a qualcosa e al contempo, guadagnando qualcos’altro. E Android, che si integra molto bene con Windows (va da sé, immensamente meglio che con OSX, il quale fa tenacemente finta che Android non esista per quanto gli riguarda, dunque nessun dialogo in quel caso, tra computer e telefono). Peraltro, non sappiamo se vi siano effettivamente altri universi (qui parlo di universi propriamente, dal punto di vista cosmologico). Forse non lo potremo mai sapere, perché a differenza degli universi _tecnologici_ , in cui possiamo tutto sommato transitare dall’uno all’altro senza soverchie fatiche, quelli _fisici_ si intendono spesso senza contatto (altrimenti sarebbero parte del medesimo universo, va da sé). Certo, ci potrebbero essere wormhole o altre diavolerie, a fare da connessione, da _ponte_ … Ma questi sono altri argomenti, che certamente esulano dal _focus_ – ben più modesto e specifico – dell’articolo che state leggendo. E tutto questo – per concludere – mi ha fatto imparare qualcosa anche riguardo l’intelligenza artificiale. Che ancora oggi, se vuole, le spara abbastanza grosse. Nell’articolo già citato, avevo scritto che il fattore di forma del Mini Pad è uguale a quello del mio glorioso Media Pad, mentre quello del Tab 11 è differente. L’ho scritto, perché me l’ha detto chatGPT. Cito dalla sua risposta: > Se il tuo **MediaPad M5 8.4”** ti piaceva come equilibrio, sappi che **aveva anch’esso un rapporto 16:10** : ➡️ quindi il **Pad Mini** manterrebbe una sensazione più simile, mentre il **Tab A11** ti sembrerebbe un po’ più “stretto” in orizzontale ma più “alto” in verticale. Più stretto ma più alto? Beh, è una grossa balla. Ho preso il mio nuovo Tab11 e l’ho sovrapposto al MediaPad. Coincidenza _perfetta_ dei bordi (unica piccola differenza: cornice appena più sottile, mi pare, per il Tab11). Direi che chatGPT ha preso una cantonata. E chissà quante altre ne prende, che uno magari non verifica. Vabbé, discorso che ci porterebbe lontano e che abbiamo già affrontato parlando sia delle poesie della Szymborska che della sonda Voyager 1 (dimostrando per l’appunto una eccellente capacità di _spararle grosse_ su un’ampia varietà di temi). __ Facebook Twitter Stampa ### Mi piace: Mi piace Caricamento... ### _Correlati_ * * * ### Scopri di più da Stardust Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. Digita la tua e-mail... Iscriviti

Sul fatto che passare di universi sia più facile, almeno per ora, nel mondo tecnologico rispetto a quello fisico.

https://www.stardust.blog/2025/11/questione-di-universi/

13.11.2025 14:22 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
Carl Sagan

Carl Sagan

Nasceva oggi nel 1934 il grande scienziato e divulgatore Carl Sagan, che convinse la NASA a fare voltare la Voyager 1 per fotografare il "pallido puntino blu", la Terra vista da sei miliardi di chilometri di distanza. Il testo che scrisse per la foto richiama […]

[Original post on poliversity.it]

09.11.2025 17:40 — 👍 1    🔁 1    💬 1    📌 0
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La luce della Luna, da sempre, è ciò che contrasta il buio notturno, che impedisce che il buio sia totale. Che ci può fare discreta compagnia, può aiutarci ad attraversare la notte portando nel cuore il conforto che questo leggero chiarore, comunque, può darci. A rifletterci un poco, mi sembra questo il senso di _Moonshadow_ , la delicata canzone di **Cat Stevens** del 1971 (detto tra noi: più di cinquant’anni, portati benissimo). Il brano fa parte dell’album _Teaser and the Firecat_. Il titolo del disco è ispirato all’omonimo libro per bambini, scritto e illustrato dallo stesso Stevens, in cui il protagonista Teaser e il suo gatto desiderano riportare al suo posto nel cielo la Luna, caduta sulla Terra. Noto qui, appena di passaggio, come il mito della Luna _caduta_ (o _discesa_ sulla Terra, a seconda delle versioni) si ritrovi facilmente in altre fiabe e altre occasioni: di una di queste abbiamo addirittura già parlato, quando ci siamo occupati della canzone _La Luna_ di **Angelo Branduardi**. Davvero, c’è qualcosa di ricorrente, in questo schema: si avverte come uno struggimento, emerge quasi un desiderio di contatto, di avvicinamento di mondi diversi, che (proprio in quanto diversi) si cercano: quello _lunare_ , superficialmente simile ma anche così _straniante_ per certi versi, ed il nostro, quello del mondo ordinario, delle cose illuminate dal Sole, a noi riconoscibili, numerabili, nominabili… [Continua a leggere sul portale Edu INAF] __ Facebook Twitter Stampa ### Mi piace: Mi piace Caricamento... ### _Correlati_ * * * ### Scopri di più da Stardust Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. Digita la tua e-mail... Iscriviti

Una piccola canzone di Cat Stevens degli anni Settanta che può aiutarci, oggi, a riflettere sul nostro rapporto con il cosmo.

https://www.stardust.blog/2025/10/quella-luna-sbarazzina-di-cat/

31.10.2025 10:34 — 👍 0    🔁 1    💬 0    📌 0
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Bel dialogo ieri sera con Alberto Negri di Spazio Tesla e Gloria Ferrari Dal cosmo come "grande orologio" (ma noioso...) alle meraviglie quotidiane (e più che fantascientifiche) della ricerca attuale. Su tutto, l'idea che la scienza è bella, ma da sola, non ci basta […]

28.10.2025 07:33 — 👍 0    🔁 3    💬 0    📌 0
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Mattinata di chiusura a Firenze del Convegno Europeo curato dall' Associazione Italiana Teilhard de Chardin, su "Una Nuova Umanità".

Giovedì c'è stato il mio intervento "Il senso della bellezza nelle relazioni e nel linguaggio di oggi" che ha cercato di […]

[Original post on poliversity.it]

26.10.2025 10:26 — 👍 0    🔁 2    💬 0    📌 0
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Ecco, sono andato a rivedere un post dello scorso anno in cui a sua volta andavo a rivedere un post del 2014 (potremmo andare bene indietro così, per parecchio). Mi è venuto da farlo perché ancora adesso utilizzo quotidianamente il più che glorioso (ormai) Huawei Mediapad M5 per la comodità dello schermo piccolino, anche se a differenza del post dello scorso anno, il Samsung Tab A8 è stato sostituito con un ben più performante Samsung Tab S9 FE, con tanto di pennino. “Ragazza con tablet”, elaborazione dell’Autore attraverso Copilot Designer di Microsoft Ma non c’è niente da fare, spesso ritorno al Mediapad, nonostante sia ormai alquanto vetusto, per la comodità del piccolo schermo (piccolo sì, ma non esiguo quanto quello di un cellulare). Soprattutto a letto, per consultare siti web e riviste, questo si dimostra molto più maneggevole e meno ingombrante (anche se per le riviste digitali, è un po’ un compromesso, si leggerebbero meglio su uno schermo più ampio). E qui vengono anche i dolori, perché nonostante le sue brillanti prestazioni, l’attempato Mediapad (teniamo presente, acquistato a novembre del 2018) avverte ormai cospicuamente il passare degli anni. La memoria interna di 32 GB ormai sta strettissima, ma un altro grosso problema è l’abbandono (ormai da anni) da parte della casa madre, il che ha implicato la cessazione di ogni aggiornamento (questa cosa è invero, tanto sconfortante quanto irritante). Quindi, sicurezza a parte, siamo fermi ad Android 9 (uscito appunto, ad agosto del 2018). Mentre la versione corrente di tale sistema operativo, come sappiamo, è Android 16. E voi dite (sono sicuro), _ma che ci importa?_ Finché funziona bene, lo teniamo attivo. Bravi, infatti è quello che pensavo pure io. Fino ad un po’ di tempo fa. Fino a quando, il mio amato browser – che è Vivaldi, per la precisione – non mi viene a dire che _da questo momento Android 9 e inferiori vengono abbandonati, non si riceveranno più aggiornamenti._ Il che lascia un bel problema di sicurezza spiacevolmente aperto, a parte il disappunto di non vedere arrivare nuove funzionalità. D’accordo, d’accordo. Si può sempre cambiare browser. E infatti ho istallato Firefox (che non mi entusiasma particolarmente, ma forse è questione di abitudine) che sembra più ben disposto nel far lavorare vecchie versioni di Android. Ma anche qui, _fino a quando?_ E poi ogni due per tre, devo ripulire la memoria (esigua, in tempi moderni) perché il sistema è ormai pieno, per cui sono stato costretto a rimuovere anche diverse applicazioni. Insomma l’universo sta chiaramente invitandomi a cercare un altro tablet piccolo, in sostituzione di questo. Qui le cose diventano complicate, come già si accennava nell’articolo a cui ho già fatto riferimento in apertura. Perché nel variegato mondo Android non c’è gran scelta di tablet piccolini con prestazioni dignitose. Come se “piccolo” implicasse necessariamente “economico”. Questo sembra infatti pensare Samsung, verso la quale mi sono rivolto in prima battuta, essendo già abbastanza dentro il suo universo (telefono, orologio, altro tablet). Così aspettavo l’uscita del nuovo Galaxy Tab A11, ma l’attesa si è rivelata – in gran parte – una cocente delusione. E’ anche questo un prodotto economico, con uno schermo ancora di risoluzione 1340×800 pixel (il Mediapad M5 anche se vecchio di molti anni, aveva già una risoluzione di 1600×2560 pixel), tanto per dare qualche numero significativo. Di buono ha la frequenza di aggiornamento a 90 Hz, però la frequenza non è tutto. C’è bisogno di dirlo? Un astronomo, lo sa. Piccolo non vuol dire _meno importante_. Io sono ben più piccolo di un quasar, ma io posso farmi un’idea dell’universo, lo posso studiare. E sono piuttosto certo che lui – molto più grande di me – non possa farlo (anche se fa un altro botto di cose, tra cui alimentare probabilmente un buco nero). Perché, cara Samsung, non ripassi un poco di astronomia e non mi produci almeno un tablet piccolino ma bello tosto in quanto a prestazioni? Uffa. Niente da fare. Certo, c’è sempre Apple. Lei almeno sembra crederci, nella piccola taglia. Il suo iPad Mini, vanta una risoluzione di 2266×1488 pixel, certamente migliore del Tab A11. Anche le altre caratteristiche sono di indubbio rilievo (basti dire che il chip di bordo è A17 Pro) Ovvio, il prezzo è tipico dei prodotti della mela morsicata per cui non appare particolarmente improntato all’insegna del rispetto delle tasche del consumatore. Partiamo da 559 Euro, infatti. Ma Apple è già un mondo diverso, da Android. E un po’ mi sono stancato di abitare mondi diversi, senza conoscerne a fondo uno che sia uno. Cosa rimane? Ben poco. Una cosa interessante però si profila all’orizzonte. Considerato uno sfidante dell’iPad Mini, sta arrivando il Pad Mini di Xiamoi. La caratteristiche, come si vede dal sito della casa madre, sono decisamente interessanti. Display 3K, frequenza di aggiornamento fino a 165 Hz, batteria 7500 mAh, possibilità di usare un pennino e molto altro. Bello, senza dubbio. E con un fattore di forma 16:10 (a differenza del Tab A11 che è 5:3) che è come il mio Mediapad M5 e che è assai indovinato per vedere film o YouTube. Il punto è: quando arriva in Italia? A che prezzo? Le antenne sono puntate, ma l’avventura non è finita. Aspettiamo e vediamo. Tenendo conto che il mio compleanno non è lontano, forse posso giocarmela. Per ora “tiro” il MediaPad, fino a che lui stesso non mi dovrà dire _basta perfavore_. Che la sua lunga lunga vita, ormai, già l’ha bella che fatta. __ Facebook Twitter Stampa ### Mi piace: Mi piace Caricamento... ### _Correlati_ * * * ### Scopri di più da Stardust Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. 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Amene considerazioni di un astrofisico che vuole rinnovare il suo tablet piccolino, scontrandosi con misteriose logiche di mercato...

https://www.stardust.blog/2025/10/piccolo-ma-gagliardo-lastronomo-lo-sa/

21.10.2025 12:27 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
Prima diapositiva della mia presentazione PowerPoint

Prima diapositiva della mia presentazione PowerPoint

È stato molto bello aver potuto partecipare ieri sera, sia pure da remoto. È stato bello essere stati chiamati a parlare di ciò che più mi sta a cuore, adesso. L'accoglienza è stata calda e amichevole, a valle del mio intervento si è sviluppato un bel dialogo […]

[Original post on poliversity.it]

21.10.2025 09:17 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
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Una scuola illuminata Esco presto con il cane, stamattina. Voglio arrivare al lavoro in tempo per ascoltare in collegamento la Plenaria Didattica & Divulgazione INAF, che si sta svolgendo a Padova. Non c'è ancora luce...

Una scuola illuminata (letteralmente)... https://caelora.blog/post/797636928851902464/una-scuola-illuminata

#caelora

17.10.2025 10:33 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
Locandina Evento Frascati 29 ottobre ore 17.00 al Fondo Ferroni

Locandina Evento Frascati 29 ottobre ore 17.00 al Fondo Ferroni

Vi aspetto a Frascati il pomeriggio del 29 ottobre, grazie all'associazione Frascati Poesia, per parlare della Luna da mille punti di vista. E per ammirare insieme delle immagini spettacolari del nostro unico satellite naturale!

#etuluna

17.10.2025 08:00 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0
Sito APOD della NASA

Sito APOD della NASA

Che peccato! Una delle attività divulgative di più antica data della NASA, semplice ed efficace (Astronomical Picture Of the Day, una immagine astronomica ogni giorno, brevemente commentata e con link di approfondimento), bloccata per taglio di fondi. Sarebbe […]

[Original post on poliversity.it]

07.10.2025 14:26 — 👍 0    🔁 0    💬 0    📌 0