Ecco, sono andato a rivedere un post dello scorso anno in cui a sua volta andavo a rivedere un post del 2014 (potremmo andare bene indietro così, per parecchio).
Mi è venuto da farlo perché ancora adesso utilizzo quotidianamente il più che glorioso (ormai) Huawei Mediapad M5 per la comodità dello schermo piccolino, anche se a differenza del post dello scorso anno, il Samsung Tab A8 è stato sostituito con un ben più performante Samsung Tab S9 FE, con tanto di pennino.
“Ragazza con tablet”, elaborazione dell’Autore attraverso Copilot Designer di Microsoft
Ma non c’è niente da fare, spesso ritorno al Mediapad, nonostante sia ormai alquanto vetusto, per la comodità del piccolo schermo (piccolo sì, ma non esiguo quanto quello di un cellulare). Soprattutto a letto, per consultare siti web e riviste, questo si dimostra molto più maneggevole e meno ingombrante (anche se per le riviste digitali, è un po’ un compromesso, si leggerebbero meglio su uno schermo più ampio).
E qui vengono anche i dolori, perché nonostante le sue brillanti prestazioni, l’attempato Mediapad (teniamo presente, acquistato a novembre del 2018) avverte ormai cospicuamente il passare degli anni. La memoria interna di 32 GB ormai sta strettissima, ma un altro grosso problema è l’abbandono (ormai da anni) da parte della casa madre, il che ha implicato la cessazione di ogni aggiornamento (questa cosa è invero, tanto sconfortante quanto irritante). Quindi, sicurezza a parte, siamo fermi ad Android 9 (uscito appunto, ad agosto del 2018). Mentre la versione corrente di tale sistema operativo, come sappiamo, è Android 16.
E voi dite (sono sicuro), _ma che ci importa?_ Finché funziona bene, lo teniamo attivo. Bravi, infatti è quello che pensavo pure io. Fino ad un po’ di tempo fa. Fino a quando, il mio amato browser – che è Vivaldi, per la precisione – non mi viene a dire che _da questo momento Android 9 e inferiori vengono abbandonati, non si riceveranno più aggiornamenti._ Il che lascia un bel problema di sicurezza spiacevolmente aperto, a parte il disappunto di non vedere arrivare nuove funzionalità.
D’accordo, d’accordo. Si può sempre cambiare browser. E infatti ho istallato Firefox (che non mi entusiasma particolarmente, ma forse è questione di abitudine) che sembra più ben disposto nel far lavorare vecchie versioni di Android. Ma anche qui, _fino a quando?_
E poi ogni due per tre, devo ripulire la memoria (esigua, in tempi moderni) perché il sistema è ormai pieno, per cui sono stato costretto a rimuovere anche diverse applicazioni.
Insomma l’universo sta chiaramente invitandomi a cercare un altro tablet piccolo, in sostituzione di questo.
Qui le cose diventano complicate, come già si accennava nell’articolo a cui ho già fatto riferimento in apertura. Perché nel variegato mondo Android non c’è gran scelta di tablet piccolini con prestazioni dignitose. Come se “piccolo” implicasse necessariamente “economico”. Questo sembra infatti pensare Samsung, verso la quale mi sono rivolto in prima battuta, essendo già abbastanza dentro il suo universo (telefono, orologio, altro tablet). Così aspettavo l’uscita del nuovo Galaxy Tab A11, ma l’attesa si è rivelata – in gran parte – una cocente delusione. E’ anche questo un prodotto economico, con uno schermo ancora di risoluzione 1340×800 pixel (il Mediapad M5 anche se vecchio di molti anni, aveva già una risoluzione di 1600×2560 pixel), tanto per dare qualche numero significativo. Di buono ha la frequenza di aggiornamento a 90 Hz, però la frequenza non è tutto.
C’è bisogno di dirlo? Un astronomo, lo sa. Piccolo non vuol dire _meno importante_. Io sono ben più piccolo di un quasar, ma io posso farmi un’idea dell’universo, lo posso studiare. E sono piuttosto certo che lui – molto più grande di me – non possa farlo (anche se fa un altro botto di cose, tra cui alimentare probabilmente un buco nero).
Perché, cara Samsung, non ripassi un poco di astronomia e non mi produci almeno un tablet piccolino ma bello tosto in quanto a prestazioni? Uffa. Niente da fare.
Certo, c’è sempre Apple. Lei almeno sembra crederci, nella piccola taglia. Il suo iPad Mini, vanta una risoluzione di 2266×1488 pixel, certamente migliore del Tab A11. Anche le altre caratteristiche sono di indubbio rilievo (basti dire che il chip di bordo è A17 Pro) Ovvio, il prezzo è tipico dei prodotti della mela morsicata per cui non appare particolarmente improntato all’insegna del rispetto delle tasche del consumatore. Partiamo da 559 Euro, infatti. Ma Apple è già un mondo diverso, da Android. E un po’ mi sono stancato di abitare mondi diversi, senza conoscerne a fondo uno che sia uno.
Cosa rimane? Ben poco. Una cosa interessante però si profila all’orizzonte. Considerato uno sfidante dell’iPad Mini, sta arrivando il Pad Mini di Xiamoi. La caratteristiche, come si vede dal sito della casa madre, sono decisamente interessanti. Display 3K, frequenza di aggiornamento fino a 165 Hz, batteria 7500 mAh, possibilità di usare un pennino e molto altro.
Bello, senza dubbio. E con un fattore di forma 16:10 (a differenza del Tab A11 che è 5:3) che è come il mio Mediapad M5 e che è assai indovinato per vedere film o YouTube. Il punto è: quando arriva in Italia? A che prezzo?
Le antenne sono puntate, ma l’avventura non è finita. Aspettiamo e vediamo. Tenendo conto che il mio compleanno non è lontano, forse posso giocarmela. Per ora “tiro” il MediaPad, fino a che lui stesso non mi dovrà dire _basta perfavore_.
Che la sua lunga lunga vita, ormai, già l’ha bella che fatta.
__
Facebook
Twitter
Stampa
### Mi piace:
Mi piace Caricamento...
### _Correlati_
* * *
### Scopri di più da Stardust
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Digita la tua e-mail...
Iscriviti